Atomica
: muta imago
regia Claudia Sorace
drammaturgia e suono Riccardo Fazi
con Alessandro Berti, Gabriele Portoghese
collaborazione alla drammaturgia Gabriele Portoghese
consulenza letteraria Paolo Giordano
musiche originali Lorenzo Tomio
disegno scene Paola Villani
direzione tecnica e disegno luci Maria Elena Fusacchia
costumi Fiamma Benvignati
si ringrazia l’artista Elisabetta Benassi
per INDEX Valentina Bertolino, Francesco Di Stefano, Silvia Parlani
una produzione INDEX
in coproduzione con TPE – Teatro Piemonte Europa in collaborazione con Politecnico di Torino – Prometeo Tech Cultures; Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale
in collaborazione con AMAT e Comune di Pesaro
con il supporto di MAB Maison des Artistes Bard, ATCL / Spazio Rossellini
compagnia finanziata dal MiC – Ministero della Cultura
immagine di copertina Černý myslivec, 2016. Courtesy of the artist. © Tereza Zelenkova
Quando inizia la corrispondenza con il filosofo tedesco Günther Anders, Claude Eatherly è un uomo che ha distrutto la propria vita. La mattina del 6 agosto del 1945, dall’abitacolo dello Straight Flush, il B29 di ricognizione da lui pilotato, Claude dà l’ok definitivo per lo sgancio della bomba atomica su Hiroshima. Al termine della sua missione militare torna in patria accolto da eroe, assieme a tutti gli altri membri dell’equipaggio; ma è il solo a non riuscire a liberarsi dai fantasmi delle centinaia di migliaia di vittime innocenti che si è lasciato dietro le spalle: per questo compie furti, rapine, tenta il suicidio, abbandona la famiglia, cercando in ogni modo di rendersi colpevole agli occhi della società. Finisce così per essere rinchiuso a tempo indeterminato nell’ospedale psichiatrico militare di Waco e lì, un giorno d’estate del 1959, riceve una lettera da Vienna, firmata Günther Anders. Günther vede in Claude l’essere umano che incarna la sua filosofia; Claude vede in Günther la possibilità di trovare comprensione e forse salvezza. Günther aiuta Claude a ricordare e a ricomporre i pezzi della propria vita, e allo stesso tempo mette in campo immaginazioni, pratiche e azioni per salvarlo dal suo destino e per riuscire a diffondere insieme un messaggio di pace tra gli esseri umani in un mondo che si rifiuta di ascoltarli. Claude, solo e dimenticato, tra le pareti di una cella assolata a Waco, Günther nella sua fredda camera di Vienna: a diecimila chilometri di distanza i due uomini si scambiano parole di affetto e fratellanza che riverberano potenti nel nostro presente. Mentre il mondo intorno sembra perso in una foga distruttiva che produce una folle corsa al riarmo, due esseri umani fragili e impauriti si interrogano sul nostro ruolo nel mondo e sulla nostra natura più profonda di creature complesse che attraversano il tempo e le generazioni muovendosi tra creazione e distruzione, potenza immaginifica e male assoluto.
© Tereza Zelenkova