Sovrimpressioni

: deflorian/tagliarini


un progetto di e con Daria Deflorian e Antonio Tagliarini
liberamente ispirato al film “Ginger e Fred” di Federico Fellini

e con Cecilia Bertozzi e Chiara Boitani
assistente alla regia
Chiara Boitani
disegno luci Giulia Pastore
costumi Metella Raboni

una produzione A.D., Santarcangelo Festival
produzione, organizzazione, amministrazione Valentina Bertolino, Silvia Parlani, Grazia Sgueglia
comunicazione Francesco Di Stefano
residenze Ostudio Roma, Carrozzerie | n.o.t

un ringraziamento a Esmè Sciaroni e Samantha Giorgia Mura

Che cos’è Sovrimpressioni? Il titolo è preso in prestito dalla raccolta di poesie di Andrea Zanzotto e al suo bisogno di sovrapporre artificio e natura, lingua madre e neologismi, rapporto con le cose e i lampi del pensiero.

 

Nel film di Fellini due artisti che non hanno mai sfiorato il successo, Pippo e Amelia, conosciuti per la loro imitazione della famosa coppia Ginger Rogers e Fred Astaire, tornano dopo molti anni ad esibirsi in pubblico in un programma televisivo scoppiettante di banalità e volgarità.

 

Daria Deflorian e Antonio Tagliarini dopo anni di lavori condivisi con altri tornano in scena come la coppia che li ha fatti conoscere, hanno avuto a loro modo successo, la prolungata vicinanza ha confuso alcuni confini tra i due e nello stesso tempo la lunga convivenza sul palco li ha resi meno amici, più appuntiti nel bisogno di evidenziarsi.

 

Lei non ha una grande simpatia per Giulietta Masina, trova il costume che le hanno messo nel film demodé, ma questa parola che credeva negativa si rivela un’occasione, un traguardo. Scopre che dietro l’irritazione che sente per quella figura femminile così apparentemente docile ci sono punti in comune inizialmente inaspettati.

 

Lui ha paura di invecchiare, pensava – come Fellini – che sarebbe successo solo agli altri. Trova coraggioso che Marcello Mastroianni si sia fatto diradare i capelli dal truccatore, strappati uno a uno con le pinzette in modo che anche nell’aspetto della pelata assomigli al regista come una goccia d’acqua.

 

Quello che succede in scena scorre tra il momento in cui i due entrano nello spazio da fuori, dal loro presente e quello in cui dopo un’ora si ritrovano invecchiati, non per assomigliare ai due attori o ai due personaggi, ma per assomigliare a quell’età che hanno e che da fuori ancora loro non vedono.

 

© Greta De Lazzaris
© Lorenza Daverio
© Rebecca Lena